Il gioco inventato da me, il concorso al Giocoscopio di Bologna

di isayblog4 Commenta

Per costruire un giocattolo, e divertirsi, serve davvero poco: una scatola di scarpe, una bottiglia, cannucce, un vasetto dello yogurt, un sacchetto di plastica; pochi oggetti di facile reperibilità che possono trasformare i rifiuti domestici in un’occasione di divertimento e creatività, soprattutto per i bambini che hanno bisogno di essere stimolati spesso con giocattoli e nuove esperienze di gioco.

Si apre Il gioco inventato da me, un concorso-gioco ideato dalla Fondazione Gualandi e aperto in occasione della mostra-laboratorio “Il giocoscopio” in corso a Bologna in via Nosadella 51/b, un allestimento che hanno visitato molti genitori e molti bambini nata anche con lo scopo di stimolare tanta creatività nei più piccoli che potranno coinvolgere mamma e papà nella creazione di un nuovo gioco che dovrà essere ideato sfruttando i cinque oggetti che abbiamo elencato all’inizio del nostro articolo.

Una volta completata la realizzazione del giocattolo, questo andrà portato alla mostra entro sabato 22 ottobre dove ogni partecipante dovrà indicare titolo e spiegazione della propria prova di creatività. Tutti i giocattoli raccolti saranno poi valutati dagli organizzatori della manifestazione che potranno scegliere un solo giocattolo vincitore, premiato mercoledì 26 ottobre alle ore 18. Il bambino più creativo, insieme alla sua famiglia, potrà vincere una giornata a Ravenna dove il vincitore potrà accedere all’ingresso al museo del giocattolo presso il centro “La lucertola”, partecipare a un laboratorio didattico, vincere un gioco artigianale costruito Roberto Papetti e avere una copia del suo libro, Tintinnabula.

Per chi ancora non avesse visitato la mostra Il giocoscopio, ricordiamo che l’esposizione è aperta alle scuole tutti i giorni su prenotazione, mentre le famiglie potranno accedere il mercoledì, dalle ore 16.00 alle ore 19.00, e il sabato dalle ore 10.00 alle 17.30.

Per informazioni e prenotazioni si potrà contattare la Fondazione Gualandi o visitare il sito web della Fondazione dove sarà possibile leggere la presentazione della mostra e contattare la Fondazione.

 

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