Videogiochi tratti da film: sempre un bene?

di Valentina Cervelli Commenta

Parlando di videogiochi tratti da film non siamo certi di aver avuto realmente bisogno di alcuni titoli. Un po’ per la bruttezza dei disegni e un po’ per l’inadeguatezza rispetto alla pellicola. Alcuni però, dobbiamo ammetterlo, ci fanno ancora ridere.

I videogiochi tratti da film più chiacchierati

Al top di questa sorta di classifica di videogiochi tratti da film mettiamo senza dubbio Van Helsing. Chi vi scrive appassionata estrema della pellicola di Stephen Sommers da tempo immemorabile. E va detto che per quanto questo affetto potesse includere in modo privo di aspettative anche un gioco da console o PC, a tutto c’è un limite.

Non tanto per il gameplay, che di base poteva essere accettabile secondo alcuni canoni, soprattutto perché riprendeva in modo abbastanza decente il racconto. Quindi prendendo in considerazione i videogiochi tratti dai film, Van Helsing poteva essere considerato accettabile. Il problema era nelle animazioni che non erano propriamente il top. Al pari della gestione della telecamera.

La grafica era abbastanza buona e faceva apprezzare gli scontri con Dracula, il mostro di Frankenstein, mister Hyde è lo stesso Velkam. Non ci sentivamo proprio come Hugh Jackman ma poteva andar bene.

Tra i videogiochi tratti da film merita una citazione anche Enter the Matrix. In questo caso il problema era la storia presentata, mentre erano apprezzabili le possibilità date dal gioco per quel che riguardava gli scontri e l’utilizzo di differenti armi. Vero che parliamo della Shiny Entertainment e di conseguenza di un prodotto che a livello tecnico ci offriva quello che cercavamo e volevamo. Ghost e Niobe ci hanno consentito di divertirci in modo serio.

Harry Potter uno dei più interessanti

Harry Potter rappresenta il titolo migliore su cui parlare dei videogiochi tratti da film: Perché possiamo farlo a prescindere dalla piattaforma. Se pensiamo alle pellicole classiche e alle successive trasposizioni videoludiche, possiamo lamentarci vagamente della grafica perché parliamo di uno specifico momento “storico” dove non vi era ancora uno sviluppo importante di questo aspetto.

Vogliamo portare come esempio i titoli per Playstation dove a una grafica che non era assolutamente curatissima, corrispondeva però un gameplay di livello. Il quale, rifacendosi in buona parte al film e vagamente al libro, offriva intrattenimento semplice e al contempo coinvolgente.

Nell’ultimo titolo uscito lo scorso anno è cambiato totalmente approccio il gioco, avvicinandosi di più a un’esperienza complessiva focalizzante sulla narrazione generale e sulla magia. Ma dando un importante spazio anche alla grafica. Questi sono solo alcuni esempi, senza chiamare in causa altri titoli forse ancora più controversi. Una cosa è certa: negli ultimi anni ci troviamo davanti a lavori decisamente più completi.

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